Introduzione
Nel 2025, il concetto di visibilità aziendale sta vivendo una rivoluzione profonda. Il modo in cui gli utenti scoprono contenuti, prodotti e brand online non dipende più soltanto dalle classiche SERP di Google. L’avvento degli AI Overviews, le risposte generate dall’intelligenza artificiale direttamente nei risultati di ricerca, ha introdotto un nuovo paradigma: il SEO per AI Overviews (AI Overviews SEO).
Questo cambiamento ridefinisce le regole del posizionamento online. Le aziende non devono più soltanto “salire” nelle classifiche dei risultati organici, ma anche farsi citare dai sistemi generativi. In un’epoca in cui le ricerche “zero-click” sono in aumento e i modelli linguistici selezionano autonomamente le fonti, la visibilità non è più misurata solo in termini di clic, ma anche in termini di presenza nei contesti generativi.
Capire come adattarsi a questo scenario è cruciale per qualsiasi brand che voglia rimanere competitivo. L’AI Overviews SEO rappresenta quindi non solo una sfida tecnologica, ma anche un’opportunità strategica per le imprese che desiderano dominare la comunicazione digitale nel 2025.
Il contesto evolutivo del SEO nel 2025
Negli ultimi anni, il mondo del SEO ha già attraversato trasformazioni significative: l’introduzione dell’indice mobile-first, l’importanza crescente dei segnali E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) e l’ascesa della ricerca vocale hanno ridefinito le pratiche tradizionali. Ma nessuna di queste evoluzioni ha avuto l’impatto dirompente portato dagli AI Overviews.
Secondo un recente studio di SEMrush, la percentuale di query che attivano un AI Overview è passata dal 6,49 % di gennaio al 13,14 % nel secondo trimestre del 2025. Si tratta di un incremento vertiginoso, che conferma l’integrazione ormai stabile di questi strumenti nella Search Generative Experience (SGE) di Google.
La logica di funzionamento è semplice, ma rivoluzionaria: l’AI sintetizza contenuti provenienti da più fonti per rispondere direttamente alla domanda dell’utente, spesso senza necessità di cliccare su un link. Di conseguenza, cresce il fenomeno delle zero-click searches, che secondo Search Engine Land può ridurre il traffico organico anche del 25 % per le keyword informative.
Tuttavia, dove molti vedono una perdita, altri intravedono una nuova forma di conquista: quella della visibilità implicita. Quando un brand viene citato o parafrasato in un AI Overview, anche senza clic diretto, ottiene un ritorno reputazionale e un vantaggio competitivo che si traduce in autorevolezza e riconoscibilità.
Cos’è l’AI Overviews SEO e perché è cruciale per la visibilità aziendale
Il termine AI Overviews SEO definisce l’insieme di strategie mirate a ottimizzare i contenuti affinché siano comprensibili, selezionabili e citabili dai sistemi generativi come quelli di Google o Bing Copilot.
A differenza del SEO tradizionale, che punta al posizionamento organico, l’AI Overviews SEO si focalizza sulla struttura semantica e la chiarezza del contenuto. L’obiettivo non è solo comparire nella SERP, ma diventare una fonte attendibile per gli algoritmi di sintesi.
Come spiega Go Fish Digital, i contenuti che compaiono negli AI Overviews hanno in comune tre caratteristiche:
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Presentano informazioni dense e verificabili.
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Offrono risposte dirette a query complesse.
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Sono strutturati in paragrafi modulari, facilmente citabili.
Un articolo aziendale che risponde in modo sintetico e autorevole a domande come “Come cambia il marketing con gli AI Overviews?” o “Quali strategie SEO funzionano nel 2025?” ha più probabilità di essere incluso nel riassunto generato.
In altre parole, l’AI Overviews SEO non è una tecnica per “ingannare” l’algoritmo, ma un’evoluzione naturale verso un web in cui la chiarezza, la precisione e l’autorevolezza contano più delle semplici keyword.
Strategie per emergere negli AI Overviews
1. Strutturare contenuti “citabili”
La prima regola dell’AI Overviews SEO è la passage-level optimization. I contenuti devono essere organizzati in blocchi coerenti e indipendenti, ognuno dei quali risponde a una micro-domanda specifica.
Secondo Go Fish Digital, gli AI Overviews selezionano passaggi chiari, con risposte contestualizzate e prive di ambiguità. Ciò significa scrivere in modo diretto, con paragrafi che contengano dati, esempi e fonti, evitando linguaggi eccessivamente promozionali.
2. Curare il “query fan-out semantico”
Un concetto emergente nel 2025 è il cosiddetto query fan-out semantico, ovvero la capacità di un contenuto di rispondere non solo alla query principale, ma anche a tutte le sue varianti concettualmente vicine.
Un articolo ottimizzato non si limita a trattare “AI Overviews SEO”, ma include anche termini correlati come “generative engine optimization”, “zero-click search”, “visibilità aziendale AI” e “brand citato dagli AI”. Questa copertura semantica aumenta la probabilità che un passaggio venga riconosciuto come rilevante.
3. Potenziare i segnali di autorevolezza (E-E-A-T)
Gli algoritmi generativi tendono a privilegiare fonti affidabili. Citare studi, dati aggiornati, autori verificabili e includere informazioni di contatto, profili LinkedIn o fonti accademiche migliora la credibilità.
Google ha confermato in un post ufficiale su Developers Google Blog che i sistemi di AI Overviews “tendono a selezionare passaggi provenienti da fonti esperte e aggiornate”. Le aziende dovrebbero quindi curare la reputazione digitale non solo del sito, ma anche delle figure professionali collegate.
4. Aggiornare e segnalare la freschezza dei contenuti
Gli AI Overviews danno priorità alle informazioni più recenti. Inserire date di revisione, riferimenti temporali e aggiornamenti periodici è fondamentale.
Come ricorda Exploding Topics, il tasso di inclusione nei sistemi generativi cresce del 47 % per i contenuti pubblicati o aggiornati negli ultimi sei mesi.
5. Implementare markup e dati strutturati
Per farsi riconoscere dai modelli AI, il sito deve essere tecnicamente leggibile. I dati strutturati (Schema.org, JSON-LD) e l’entity linking aiutano i motori di ricerca a comprendere il contesto.
Un’analisi di The Tribune India mostra che i siti che utilizzano schema markup hanno una probabilità 2,3 volte superiore di essere citati in un AI Overview rispetto a quelli che non lo fanno.
6. Monitorare nuove metriche di visibilità
Nel contesto degli AI Overviews, il CTR non basta più. Le aziende devono imparare a misurare metriche alternative come:
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Frequenza di citazione nei risultati generativi.
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Volume di brand mention associate alle query informative.
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“Inclusion rate” nei riassunti AI rispetto alle SERP tradizionali.
Si tratta di parametri ancora sperimentali, ma che stanno diventando indicatori di brand visibility generativa, una metrica destinata a dominare i report SEO entro pochi anni.
Impatti sul marketing aziendale e sull’ecosistema digitale
L’ascesa dell’AI Overviews SEO non riguarda solo la sfera tecnica del posizionamento, ma trasforma anche le strategie di marketing, comunicazione e branding.
Il nuovo funnel di visibilità
Nel modello tradizionale, il percorso utente seguiva un flusso chiaro: ricerca → clic → visita → conversione. Con gli AI Overviews, il primo contatto con il brand può avvenire prima del clic, attraverso una citazione sintetica o una menzione all’interno di un paragrafo generato.
Questo scenario impone di ripensare il concetto di awareness: un marchio può diventare riconoscibile anche senza ricevere traffico diretto, grazie alla presenza nei risultati generativi. È la nascita della cosiddetta visibilità implicita.
Nuove metriche per il marketing
Le aziende devono integrare le metriche di brand mention, sentiment analysis e citazioni AI nei propri KPI. Come sottolinea Search Engine Land, i marketer più avanzati stanno già combinando i dati SEO con strumenti di monitoraggio conversazionale per mappare l’impatto dei contenuti generativi sull’immagine aziendale.
Il ruolo dei contenuti multicanale
Nel 2025, l’ottimizzazione per gli AI Overviews si intreccia con la strategia omnicanale. Articoli, video, podcast e post sui social contribuiscono a costruire segnali di brand che rafforzano l’autorevolezza percepita. Un contenuto citato da un podcast di settore o condiviso su LinkedIn ha più probabilità di essere riconosciuto come affidabile anche dagli algoritmi generativi.
Le sfide etiche e di trasparenza
Tuttavia, non mancano le criticità. Alcuni editori e associazioni italiane hanno già denunciato a The Guardian l’impatto negativo degli AI Overviews sul traffico dei siti d’informazione, accusando Google di “appropriazione dei contenuti” senza un adeguato ritorno economico.
Questo apre un dibattito sul futuro equilibrio tra innovazione e sostenibilità dell’informazione: come potranno coesistere sistemi generativi che rispondono direttamente alle domande degli utenti e media che investono nella produzione di contenuti originali?
Il nuovo paradigma: dalla SEO tradizionale alla Generative Visibility
L’AI Overviews SEO rappresenta, di fatto, una transizione dalla logica del ranking a quella della referenza.
Nel SEO classico, la posizione in SERP era la misura del successo. Nel 2025, invece, la frequenza di citazione diventa più importante della posizione. I brand più citati nelle risposte generative saranno percepiti come leader di settore, anche se i loro siti non ricevono un numero elevato di clic.
Si tratta di un cambiamento profondo che avvicina il SEO al concetto di PR digitale avanzata. La differenza tra “essere trovati” e “essere citati” diventa il nuovo terreno competitivo del marketing.
In questo scenario emergono anche nuove figure professionali, come il Generative SEO Specialist, esperto nella scrittura di contenuti ottimizzati per i sistemi AI. Secondo Exploding Topics, la domanda per queste competenze è cresciuta del 180 % nei primi mesi del 2025, segno di un mercato in piena evoluzione.
Conclusione
L’era dell’AI Overviews SEO segna una svolta epocale nella storia del marketing digitale. La visibilità aziendale non si misura più solo in clic o impressioni, ma in presenza all’interno delle risposte AI che modellano le decisioni degli utenti.
Per i brand, questo significa abbandonare la corsa ossessiva al posizionamento e concentrarsi sulla qualità semantica, la citabilità e l’autorevolezza dei propri contenuti. La sfida non è più “essere primi su Google”, ma essere scelti da Google come fonte.
Le aziende che sapranno adattarsi, investendo in contenuti chiari, aggiornati e credibili, potranno dominare il nuovo ecosistema digitale.
Il futuro del SEO non è più una semplice ottimizzazione per motori di ricerca: è la conquista della visibilità generativa.
E per chi vuole restare competitivo, il momento di agire è adesso.